15 oct 2012

In ricordo del cantautore Pierangelo Bertoli.

Ciao, Pierangelo


Quando avevamo “cent’anni di meno”. Mi è tornata in mente subito quella sua canzone. Una foto in redazione, maggio 1992, nel pieno del suo tour “Italia d’oro”. Vent’anni fa, un secolo fa. Insieme ancora una volta per l’ennesima intervista, che lui da me accettava volentieri (spero) perché poteva parlare senza rischiare di essere frainteso, anche quando si affrontava un tema che cercava quasi sempre di evitare, ossia la disabilità. 
 Pierangelo estate 1991 Fonte Pilotto Mauro
Lui, il Pierangelo Bertoli da Sassuolo, amava solo cantare, e sul palco si trasformava, magnetico e generoso come sono tanti cantautori emiliani, tutti amici suoi, uno, tra l’altro, quasi suo allievo, tal Luciano Ligabue. Mentre Pierangelo era stato scoperto da una che di talenti se ne intende, Caterina Caselli. Una vita a muso duro, un lottatore incredibile, con quella voce screpolata e arsa da mille sigarette fumate avidamente, senza ritegno e senza sensi di colpa, anche in faccia a me che dopo un po’ mi trovavo immerso in una nuvola ovattata, e faticavo a leggere gli appunti.

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